lunedì 21 gennaio 2008

Sargon il Grande

Sargon di Accad, o Sargon il Grande (nella lingua accadica Sharru-Kin, ''il re vero'') regnò dal 2334 a.C. al 2279 a.C. su quello che fu il primo impero della storia, da lui stesso fondato.
Il vasto impero di Sargon si estendeva dall'Elam fino al mar Mediterraneo, includendo la Mesopotamia e parti dell'Anatolia.
Sargon destò una tale impressione in Mesopotamia che la sua figura fu associata a numerose leggende, si crede infatti che un testo di letteratura sumerica, nota come ''Leggenda di Sargon'', descrivesse la vita di Sargon. Tuttavia è un testo fortemente mutilato.
Pare che per ragioni sconosciute, un re mesopotamico, Ur-Zabala di Kish, abbia designato Sargon come suo coppiere. Poi questo re, spaventato dai presagi funesti che lo riguardavano, di un sogno fatto dallo stesso Sargon, provò a farlo uccidere. A questo punto non si sa di preciso cosa sia successo, ma è certo che Sargon divenne re.
Una volta re, Sargon conquistò Uruk, Ur, Lagash e Umma, le principali città sumere dell'epoca. Fece un gesto simbolico lavandosi le mani nel Golfo Persico, per mostrare che aveva conquistato Sumer nella sua interezza.
I governatori scelti da Sargon per amministrare le principali città-stato del Sumer erano Accadici, e non Sumeri. Il Semitico accadico divenne la lingua franca, lingua ufficiale delle iscrizioni in tutta la Mesopotamia e lingua di grande influenza molto oltre.
Le istituzioni religiose precedenti del Sumer, già ben note e emulate dai Semiti, furono rispettate.
Sargon sconfisse i quattro capi dell'Elam (nell'attuale Iran, a est di Sumer), condotti dal re di Awan. Le loro città furono saccheggiate; i governatori, vicerè e i re di Susa, Barhashe e dei distretti vicini divennero vassalli di Akkad e la lingua accadica divenne la lingua ufficiale.
Dopo aver vinto in Oriente, Sargon passò in Occidente. Conquistò il Mari, Yarmut ed Ebla fino alle foreste del Libano (Amanus) e le montagne d'argento (Tauro). Le rotte commerciali furono assicurate e approvviggionamenti di legname e metalli preziosi poterono con sicurezza navigare liberamente lungo l'Eufrate verso Akkad.
Gli scrittori antichi riportano che il re disse:
''Ora, ogni re che vuole chiamarsi mio eguale, dovunque io andai, che ci vada''.
Una tarda cronaca babilonese racconta:
''In tarda età tutte le terre gli si rivoltarono ed essi assediarono l'Akkad. Ma Sargon andò avanti per combattere e li sconfisse; li abbattè e distrusse il loro vasto esercito. Più tardi Subartu nel loro potere attaccò, ma essi si sottomisero alle sue armi e sargon stabilì le loro dimore e le colpì gravemente''.
La cronaca narra di un'altra sollevazione, anch'essa sfortunata, dei paesi settentrionali (Subarto) e di un sacrilegio che il re avrebbe commesso contro Babilonia. Dopo il sacrilegio, una grave carestia distrusse il suo popolo e la sua tomba fu profanata.



L'impero di Sargon di Accad

Sargon fu il primo ad avere il ''sogno'' del dominio universale, la volontà di dominare altri popoli e la voglia di gloria e di potere. Altri dopo di lui avranno queste stesse pulsioni, fino ai giorni nostri. Quali che siano le motivazioni di questo desiderio non è dato saperlo. Conoscere e raccontare questi fatti è bello e coinvolgente, ma non bisogna dimenticare, nel celebrare le glorie di questi grandi uomini, come le loro gesta, che li hanno resi tali, hanno anche portato guerre e distruzione e hanno privato del bene più grande che un uomo possa avere, la libertà, intere popolazioni.


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